08/01/2024
Definito da tutti "la perla della Valdichiana", il borgo medievale di Lucignano è stato definito da Vittorio Sgarbi "il luogo più bello del mondo" .
Ma non soltanto: durante la diretta dal suo profilo Facebook mentre era in visita al Museo Civico, ha speso altre parole d’elogio per il borgo toscano raccontando che “è bello perché è un paese indimenticabile, con l’urbanistica medievale che di casa in casa ti porta dentro il passato e poi è illuminato e illumina tutta la Toscana con l’Albero della vita”.
E proprio “l’Albero della Vita”, conosciuto anche come “Albero dell’Amore”, è uno dei fiori all’occhiello di Lucignano, un pregevole reliquiario alto 2 metri e 60 di scuola orafa senese del 1471, realizzato in oro e adornato con pietre preziose e coralli, fulgida testimonianza della maestria artigianale toscana del XIV-XV secolo. Bandiera Arancione del Touring Club e nel circuito dei Borghi Più Belli d’Italia, Lucignano è uno dei centri più rilevanti della Toscana e della provincia d’Arezzo, che sa affascinare con il suo impianto ellittico ad anelli concentrici, arrivato fino a noi intatto attraverso i secoli.
Una passeggiata lungo le strette stradine ombreggiate dalle antiche case in pietra e mattoni consente di respirare appieno l’atmosfera di un tempo che fu e di apprezzare le bellezze architettoniche che ne sono vanto, a partire dalle mura costruite nel Trecento e perfettamente conservate: l’accesso avviene da tre porte, le principali di San Giusto e San Giovanni, e la terza nota come “Porta Murata”.
Di sicuro interesse sono poi la Chiesa di San Francesco, che spicca nell’omonima piazza, edificata nel XIII in stile gotico, ricca di splendidi affreschi di artisti senesi del XIV e XV secolo tra cui va citato “Il Trionfo della Morte” di Bartolo di Fredi, e la Collegiata di San Michele Arcangelo, in via San Giuseppe, dalla facciata mai terminata e custode di un notevole altare in marmo e di opere di artisti del XVI e XVII secolo.
Non si può non prevedere una visita al Museo Civico, che si trova al pianterreno del Palazzo comunale, un trionfo di opere d’arte senza eguali e di numerosi oggetti sacri su cui soffermare lo sguardo: per fare qualche esempio, un cofanetto in osso con legnetti colorati, una croce lignea dipinta sui due lati del XVI secolo, un navicella in argento e un turibolo del 1628, e il già citato “Albero della Vita“, proveniente dalla Chiesa di San Francesco: esposto all’interno della Sala delle Udienze, attira l’attenzione dei turisti a livello internazionale grazie alle sue dimensioni imponenti e alla ricchezza delle decorazioni.
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